Perché ancora Rinviato?

Il fine settimana appena trascorso verrà ricordato con dispiacere da coloro che attendevano con ansia il lancio della missione Artemis I, e anche se sapevamo che i rischi erano molto alti e la storia insegna missioni di questo tipo presentano complicazioni dell'ultimo secondo impossibili da prevedere, è innegabile che fino alla fine ci abbiamo sperato.

La NASA ha dovuto gettare la spugna per adesso, ma tale decisione si è rivelata necessaria alla luce delle ultime vicissitudini che hanno scandito le ore pomeridiane di sabato 3 settembre, ossia quelle immediatamente precedenti alla partenza, che era prevista a partire dalla 20.17 secondo il nostro fuso orario. Che cosa è andato storto? Abbiamo seguito in tempo reale ciò che accadeva al Kennedy Space Center riportandolo nel nostro articolo principale, ma proviamo a fare il punto sulla situazione.

ARTEMIS I, COSA È SUCCESSO?

Quando tutto sembrava remare nella giusta direzione, dopo le 15 secondo il nostro fuso orario gli ingegneri della missione Artemis I hanno effettuato gli ultimi controlli. Si sono immediatamente accorti di una perdita in una cavità tra il lato terra e le piastre laterali del razzo che circondano una linea da 20 cm di diametro il cui scopo è fare il pieno di idrogeno, o svuotare i serbatoi all'occorrenza. Se inizialmente il problema era sembrato risolvibile in poco tempo, dopo tre tentativi effettuati per riposizionare il sigillo, senza successo, si è iniziato a pensare al peggio.

Ma a quanto pare un piccolo disguido dovuto a un errore umano sembra esserci stato. Durante fase iniziale delle operazioni di caricamento dell'idrogeno, in gergo chiamata 'chilldown' e che avviene quando i controllori di lancio procedono al raffreddamento delle linee e del sistema di propulsione prima di far fluire idrogeno liquido nel serbatoio a - 252 gradi Celsius, è stato inviato un comando per sbaglio che ha temporaneamente aumentato la pressione nel sistema. L'incremento di pressione non è stato critico altrimenti SLS avrebbe rischiato di esplodere, tuttavia l'aumentata pressurizzazione potrebbe aver contribuito alla causa della mancata tenuta stagna e della perdita di idrogeno.

Quel che è certo è che gli ingegneri stanno esaminando il problema, ma per essere sicuri di aver isolato la causa e per risolvere del tutto il malfunzionamento sarà necessario riportare il razzo nel Vehicle Assembly Building (VAB) della NASA, e questo significa che l'ultima data di backup che vi avevamo indicato, il 5 settembre, sarà sicuramente disattesa.

ARTEMIS I, QUANDO IL LANCIO?

A questo punto è bene essere realisti e considerare che i prossimi giorni saranno fondamentali per capire quando si potrà riprovare con il lancio, tuttavia oltre alla possibile eventualità di dover eseguire i lavori di sostituzione del sigillo e dei componenti che hanno portato alla perdita di idrogeno, bisognerà anche rieseguire le verifiche sul sistema di terminazione del volo (FTS), ossia quel protocollo di emergenza che consente alla capsula Orion di staccarsi dal razzo in caso di problemi.

Solo per la ricertificazione dell'FTS saranno necessari 25 giorni, dunque è lecito immaginare che il mese più probabile per un nuovo tentativo sarà ottobre. Tempo addietro la NASA aveva identificato 14 opportunità di lancio tra il 19 settembre e il 4 ottobre, salvo il 29 e 30 settembre che non risulterebbero disponibili. Altrimenti ci sarebbero altre 11 opportunità di lancio tra il 17 e il 31 ottobre, tranne nei giorni 24, 25, 26 e 28 ottobre che a quanto pare non sarebbero disponibili.

Al momento è difficile fare previsioni corrette, ma continueremo a seguire la questione e vi aggiorneremo non appena ne sapremo di più.

Commenti

  1. Notizie interessanti, anche precise
    Grazie, per noi appassionati di Artemis il tuo blog è utilissimo.

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