Il lancio, inizialmente previsto per il 2020[1] dal complesso 39B del Kennedy Space Center, è stato prima posticipato alla fine del 2021 e in seguito al 29 agosto 2022.[2]
Il primo tentativo di lancio del 29 agosto 2022 è stato cancellato in seguito a problemi tecnici riguardanti il sensore per il raffreddamento del motore 3 occorsi a 40 minuti dal termine del countdown.[3][4]
Il secondo tentativo di lancio, previsto per il 3 settembre 2022,[5] è stato anch'esso cancellato in seguito a perdite di carburante occorse circa a 2 ore e 30 minuti dal termine del countdown.[6]
La NASA ha spiegato che un ulteriore lancio non poteva essere effettuato in tempi brevi. Il team della missione, infatti, aveva intenzione di effettuare un test criogenico non prima del 21 settembre per verificare il corretto funzionamento dei sistemi di rifornimento. Il successivo tentativo di lancio era previsto per il 27 settembre 2022 o, in caso di ulteriori problemi, il 2 ottobre 2022.[7]
A causa della formazione dell'uragano Ian, diretto in Florida, la NASA ha deciso di annullare il tentativo di lancio previsto 27 settembre e riportare il razzo SLS al VAB per proteggerlo dalle condizioni meteorologiche avverse.[8] Anche la finestra di lancio del 2 ottobre è chiaramente irrealistica e la Nasa sta considerando di rinviare il lancio a novembre (finestre di lancio dal 12 al 27 in fascia oraria notturna).
La missione[modifica | modifica wikitesto]
Artemis 1 ha lo scopo di dimostrare l'affidabilità dell'SLS e dei sistemi principali dell'Orion, incluso il modulo di servizio, in preparazione di un volo con equipaggio, e di collaudare lo scudo termico in un rientro ad alta velocità.
La versione Block 1 dell'SLS utilizzata per questa missione avrà due razzi a propellente solido modificati a cinque segmenti, uno stadio principale spinto da quattro motori RS-25 già utilizzati sullo Space Shuttle, e un secondo stadio derivato dal Delta Cryogenic Second Stage.
Il modulo di servizio, che fornirà propulsione, energia elettrica, termoregolazione e supporto vitale al modulo dell'equipaggio, sarà sviluppato dall'Agenzia Spaziale Europea e costruito da Airbus Defence and Space.
Rispetto all'EFT-1, il modulo dell'equipaggio includerà modifiche ai componenti per ridurne la massa.[9] Anche se la missione non avrà astronauti a bordo, la capsula sarà dotata di un sistema di supporto vitale completo e funzionante.[10]
Inizialmente la missione prevedeva un sorvolo della Luna lungo una traiettoria di ritorno libero, con rientro sulla Terra 7-8 giorni dopo il lancio. In seguito allo sviluppo della ARM, il piano di volo è stato modificato per prolungare la durata della missione a tre settimane e portare l'Orion su un'orbita distante retrograda attorno alla Luna, in preparazione di un futuro rendezvous tra un Orion con equipaggio e un asteroide sulla stessa orbita.[11]
Carichi utili secondari[modifica | modifica wikitesto]
Saranno selezionate tredici missioni a basso costo basate sui CubeSat come carichi utili secondari per la missione.[12] Essi, durante il lancio, risiederanno all'interno dell'adattatore che collega il secondo stadio al modulo di servizio dell'Orion. Le missioni già selezionate sono:[13]
- Near-Earth Asteroid Scout, un progetto di un CubeSat spinto da una vela solare in grado di incontrare oggetti near-Earth (NEA).[14] Le osservazioni saranno effettuate attraverso una serie di bassi flyby (≈10 km) e con una camera monocromatica ad alta risoluzione per misurare le proprietà fisiche dell'asteroide. Se non fosse stata cancellata, la Asteroid Redirect Mission avrebbe giovato dei dati raccolti.[14] Una grande varietà di potenziali obiettivi sono stati individuati in base alla data di lancio, durata di missione e velocità di sorvolo.
- Lunar IceCube, progettato dalla Morehead State University in Kentucky, investigherà la presenza e la distribuzione di depositi di ghiaccio d'acqua utilizzando la versione compatta dello spettrometro a bordo di New Horizons.
- CuSP (CubeSat for Solar Particles) si occuperà di studiare le particelle e i campi magnetici provenienti dal sole e di fornire prove per uno studio di fattibilità di un'ipotetica rete di stazioni per studiare la meteorologia spaziale.
- BioSentinel, una missione per lo studio dell'astrobiologia che misurerà l'impatto delle radiazioni dello spazio profondo su organismi durante lunghi periodi di permanenza oltre l'orbita bassa terrestre.[13]
- ArgoMoon, nanosatellite italiano realizzato da Argotec e coordinato dalla ASI (Agenzia Spaziale Italiana), unico scelto dalla NASA tra quelli proposti in campo europeo. Il nanosatellite scatterà immagini della missione EM1 e testerà dei nuovi sistemi di comunicazione[15]
- SkyFire, Cubesat costruito da Lockheed Martin.
- LunaH-Map (Lunar Polar Hydrogen Mapper) si occuperà della mappatura dell'idrogeno presente nei crateri vicini al Polo Sud lunare, tracciando profondità e distribuzione di composti ricchi di idrogeno come l'acqua.
- EQUULEUS (EQUilibriUm Lunar-Earth point 6USpacecraft) che studierà la distribuzione di plasma attorno alla Terra.
- OMOTENASHI (Outstanding MOon exploration TEchnologies demonstrated by NAno Semi-Hard Impactor) per dimostrare la fattibilità di lander a basso costo.
Tentativi di lancio[modifica | modifica wikitesto]
Giorno | Ora | Causa del rinvio |
---|---|---|
29 agosto | 12:33 UTC | Guasto al raffreddamento del terzo motore RS-25 |
3 settembre | 18:17 UTC | Perdita di idrogeno al rifornimento |
27 settembre | 15:37 UTC | Uragano Ian sul sito di lancio |
2 ottobre | 18:52 UTC |
Piano di volo della missione[modifica | modifica wikitesto]
Giorno | Evento |
---|---|
1 | Lancio e iniezione translunare |
2-5 | Trasferimento verso la Luna |
6 | Sorvolo lunare con fionda gravitazionale |
7-9 | Transito verso un'orbita lunare distante retrograda (DRO) |
10 | Ingresso nella DRO |
10-26 | Permanenza in DRO |
27-32 | Partenza dall'orbita DRO |
33 | Preparazione al sorvolo lunare |
34 | Nuova fionda gravitazionale lunare |
33-39 | Trasferimento verso la Terra |
39 | Rientro e recupero |
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